Sexy Rock, 50 storie di musica di rivoluzione sessuale è il libro del critico Paolo Bassotti: cinquanta personaggi del rock raccontati in 300 pagine.
Il legame tra sesso e rock è alla base del nuovo libro di Paolo Bassotti, critico musicale e autore di un titolo che potrebbe essere quasi fuorviante e che invece merita che si vada oltre. Un volume che racconta cinquanta personaggi della storia del rock in cinquanta capitoli senza tralasciare anche personaggi nostrani che apparentemente non sembrano avere a che fare col rock in senso stretto. Altrimenti perché dare spazio anche a Nilla Pizzi, tra una Lady Gaga e un David Bowie? Questa varietà dimostra che il libro non ha l’obiettivo di elencare le stelle del rock che hanno caratterizzato la musica degli ultimi decenni ma quello di trovare una filo comune, una linea argomentativa.
I capitoli di Renato Zero e Califano
Trecento pagine che scorrono via velocemente, quelle di Sexy Rock – 50 storie di musica di rivoluzione sessuale, e che hanno portato Palo Bassotti ad esplorare un mondo che spesso e volentieri darebbe vita ad un elenco di luoghi comuni. Ho trovato un canovaccio tra sesso e musica popolare – ha dichiarato l’autore in una intervista a Repubblica – che mi ha consentito di trattare argomenti da sempre per me cari, 50 capitoli su 50 artisti. Mi interessava essere libero, oltre le etichette. Per questo ho voluto aggiungere una coda di dieci capitoli italiani: mi tentava troppo poter parlare anche di Renato Zero o di Franco Califano.
Sexy Rock sarà anche una mostra
Accanto al libro anche la possibilità di visitare una mostra che proprio da Sexy Rock – 50 storie di musica di rivoluzione sessuale ha preso ispirazione: sarà curata proprio dall’autore del libro, Paolo Bassotti, in collaborazione con Isabella Mazzanti e Idea Academy Roma. Inaugurazione venerdì 6 novembre alla Galleria Parione 9 Gallery: e proprio grazie a questa idea che sono scesi in campo alcuni dei nomi più di richiamo dell’illustrazione del nostro Paese, da Davide De Cubellis a Matteo De Longis, passando per Dario Panzeri, che con il loro contributo hanno dato lustro alla mostra romana.